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ECCOCI!



Leggere, dal latino LEGERE, participio passato LEC-TUS (= greco LEG-EIN che vale anche discorrere, onde lògos discorso, lexix parola) che significa raccogliere, dalla radice LAG = LEG adunare, ond’anche il gotico lis-a raccolgo, il lettone Lasz-it raccogliere = lituano lès-ti raccogliere (col becco) tedesco lesen raccogliere e leggere.

Indi prese il senso di parlare, narrare, descrivere, enumerare quasi adunare i suoni, i numeri. Rilevare, che è quanto dire “Raccogliere con l’occhio da’ caratteri scritti o stampati le parole”; e anche “Pronunziarle, Recitarle” (in leggendo); figuratamente “Conoscere checchessia a’ contrassegni”; (p. es. «leggere nel volto il pensiero»); e anche “Insegnare dalla cattedra”.

Nel dialetto di casa, la voce del verbo leggere si traduce in lèzer. Lès riferito alla seconda persona singolare è imperativo.

Per una bizzarra coincidenza LES unito a edizioni si veste di una nuova significanza: le sedizioni.

Ora, sedizione, dal latino SEDITIONE(M), che alcuni riferiscono a SEDEO seggo, mi fermo, porta a una raffigurazione non troppo pacifica, e ci inquieta l’assembramento di gente in attesa di dar vita ad azioni violente; allora scomponiamo la voce in SE o SED particella che indica separazione e ITIO da ITUS participio passato del verbo IRE andare: ecco, andare. Andare dove? Andare a sedere (con spirito amichevole) a leggere.

Perché scomodare le lingue antiche e interpretarle in base a convenienza? Per dire che siamo arrivati, e abbiamo una voglia matta di raccogliere e essere raccolti, di sederci e leggervi e far sedere tanti lettori allo stesso modo; per dire che desideriamo aprire porte e calare ponti, incontrare autori e linguaggi nuovi.

La casa è ancora spoglia, ma si riempirà. Il nostro motto è: "LES, perché leggere è rivoluzionario". Seguiteci e, se vi va, contattateci, nell’Oblò(G) c’è posto anche per le vostre parole.


La redazione.


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