Frédéric Joseph Etienne Mistral, José Echegaray y Eizaguirre
Premi Nobel per la letteratura 1904
Frédéric Joseph Etienne Mistral, poeta e scrittore francese di lingua occitana, nasce l’8 settembre 1830 a Maillane. A otto anni viene mandato in un collegio di villaggio per imparare il francese. Prosegue gli studi in un liceo di Avignone.
Nel 1851 si laurea in giurisprudenza, ma anziché dedicarsi alla pratica forense si consacra alla poesia.
Con altri scrittori fonda, nel 1854, l’associazione Felibrige. Con la pubblicazione del suo poema epico rusticano Mirèio (Mirella), nel 1859 inizia la sua strada di poeta.
Dopo Mirèio compone, nel 1867, Calendau, che vede protagonista un giovane pescatore impegnato a liberare una dama di nobili origini provenzali, prigioniera di un brigante; nel 1884 scrive Nerto, novella scherzosa e sentimentale; segue, nel 1897, Lou pouèmo dóu Rose, considerato il secondo capolavoro di Mistral dopo Mirèio, in cui si narra la vita di chi conduce sul Rodano navicelli a rimorchio, annientati dalla navigazione a vapore, ove si scorge un grande senso di rimpianto, ma allo stesso tempo di speranza in un assestamento del passato al presente, sentimento che emerge in tutta l’opera mistraliana. Nel 1890 esce il dramma La Rèino Jano. Da ricordare i due volumi di liriche Lis Isclo d’or e Lis Óulivado che contengono componimenti politici, storici, patriottici, e ancora novelle morali, riflessioni.
Nel 1904 riceve il premio Nobel per la letteratura:
In riconoscimento della chiara originalità e della vera ispirazione della sua produzione poetica, che splendidamente riflette gli scenari naturali e lo spirito nativo del suo popolo, e, in aggiunta, al suo importante lavoro come filologo provenzale.
Muore a Maillane il 25 marzo 1914.
José Echegaray y Eizaguirre, ingegnere, scrittore e statista spagnolo, nasce a Madrid il 19 aprile 1832. Studia a Murcia e poi a Madrid, alla Scuola di Ingeneria, dove si laurea a soli vent’anni, e dove nel 1854 è docente di fisica e matematica. È deputato alle Cortes costituiyentes e ministro dei lavori pubblici e delle finanze.
Dal 1874 si dedica alla letteratura, esordendo con El libro talonario, firmando con lo pseudonimo di Jorge Hayaseca. È prolifico drammaturgo; fra le sue commedie più famose si ricordano: La esposa del vangador (1874), En el puño de la espada (1875), En el pilar y en la cruz (1878), opera teatrale in difesa della libertà di pensiero che suscitò molte polemiche); Conflicto entre dos deberes (1882), O locura ó santidad (1877), El gran Galeoto (1881), Conflicto entre deberes (1882), Vida alegre y muerte triste (1885), El hijo de Don Juan (1892), El loco Dio (1900).
Nel 1904 riceve il premio Nobel per la letteratura:
In riconoscimento delle numerose e brillanti composizioni che, in maniera individuale ed originale, hanno fatto rivivere la grande tradizione del dramma spagnolo.
Muore a Madrid il 14 settembre 1916.
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