Giosuè Carducci
Premio Nobel per la letteratura 1906
Giosuè Carducci nasce a Valdicastello, in provincia di Lucca, il 27 luglio 1835.
Giosuè frequenta la scuola elementare a Castagneto. A dodici anni entra al collegio Cicognini di Prato. Nel 1854 è a Firenze per frequentare l’università di Pisa, dove studia filosofia e letteratura, laureandosi nel 1856. Lo stesso anno, costituisce, con gli intellettuali Giuseppe Torquato Gargani, Giuseppe Chiarini e Ottaviano Targioni Tozzetti un’avanguardia letteraria, nominata Amici pedanti. Il suo proposito è preservare il classicismo e la disciplina dalla approssimazione formale. L’anno successivo pubblica il volumetto: Rime di San Miniato, con dedica a Leopardi e Giordani. Inizia un rapporto con l’editore Barbera, per il quale cura una sezione della “Diamante”, collezione di classici in piccolo formato.
Nel 1859 nascono le poesie: In Santa Croce, Gli Austriaci in Piemonte, A Giuseppe Garibaldi, Montebello, Palestro, Magenta, Modena e Bologna, Per le stragi di Perugia, che saranno raccolte nel VI libro degli Juvenilia.
Nel 1860 il ministro dell’istruzione Mamiani lo nomina professore di letteratura italiana all’università di Bologna, dove rimane fino al 1904.
Nel 1863 compone il celebre inno: A Satana.
Nel 1867 inizia la collaborazione con la libreria Zanichelli. Nello stesso anno appoggia la “Rivista bolognese” di Enrico Panzacchi; pubblica i primi Giambi ed Epodi nel giornale “L’amico del popolo”. Nel 1869 entra, insieme ad altri accademici democratici, al Consiglio comunale Casarini.
Nel 1871 è presidente della Lega per l’istruzione del popolo. Nel 1876 si trasferisce a Palazzo Rizzoli. È eletto deputato al Parlamento per il collegio di Lugo di Romagna.
Il 1877 è il momento delle Odi Barbare.
Nel 1881 è nominato membro del Consiglio Superiore dell’Istruzione. Nel 1886 viene rieletto nella giunta comunale e fa approvare la data celebrativa dell’VIII Centenario dell’Alma Mater Studiorum. Nel 1890 cambia residenza, si sposta in via del Piombo, dove rimane fino alla morte. È nominato senatore. Nel 1896 celebra i 35 anni di insegnamento. Nel 1898 esce il suo ultimo lavoro: Rime e Ritmi.
Nel 1906 vince il premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione:
Non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all'energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica.
Malato da tempo, Carducci riceve il premio a casa.
Muore pochi mesi dopo, il 16 febbraio 1907.
Delle sue opere segnaliamo:
Poesie, in varie edizioni
Odi Barbare, in varie edizioni
Prose, UTET
Addio caro orco. carteggio tra Giosuè Carducci e Annie Vivanti, Feltrinelli
Rime e ritmi, Carocci
Rime e ritmi, scaricabile gratuitamente in formato digitale nella sezione scarica e leggi
Da un carteggio inedito, scaricabile gratuitamente in formato digitale nella sezione scarica e leggi
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