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Immagine del redattoreLaura Facchini

Qual è...

Le pillole grammaticali di LES

«Qual è l'essenza del perfetto Gentilomo, sentiamo: è la capacità di trovare una forma là dove è più difficile, là dove per pigrizia, per insofferenza, per disinteresse verso l'altro, si vorrebbe tagliar corto con una menzogna o con un gesto risolutorio di violenza».

(da: MANUALE DEL PERFETTO GENTILUOMO, Aldo Busi)


Qual è o qual'è? Ecco l'eterna domanda.


Oggi ci occupiamo di uno degli errori più frequenti nella lingua italiana, ovvero l'aggiunta dell'apostrofo quando si scrive «qual è». Si tratta di un dubbio comune, ma perché si scrive senza apostrofo?

Come afferma anche l'Accademia della Crusca, la parola quale non si apostrofa mai, ma si tronca. Ecco, quindi, che «qual è» non rappresenta un caso di elisione, ma di troncamento vocalico in quanto «qual» esiste come una forma autonoma.

Eppure, come mai è un errore tanto diffuso? Dovete sapere che nella letteratura del passato questa forma era spesso presente, la ritroviamo in citazioni di autori celebri come Pirandello, Landolfi, Moravia. Un esempio? Direttamente da Le Avventure di Pinocchio, di Collodi:

«Qual’è "il piacere che volete da me?».


Al giorno d'oggi però questa forma è ormai obsoleta e a essa preferiamo quella grammaticalmente corretta, senza apostrofo.


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